Pneumatici
Tutto quello che devi sapere sul cambio gomme e l’equilibratura
Rispondiamo alle tue domande
Quando cambiare le gomme invernali con quelle estive nel 2025 e viceversa?
Il cambio gomme invernali è regolamentato dal Codice della Strada, e nel 2025 la scadenza per montare pneumatici estivi è il 15 aprile, con un periodo di tolleranza che si estende fino al 15 maggio. Durante questa finestra, puoi circolare con gomme invernali purché abbiano un codice di velocità uguale o superiore a quello indicato sul libretto di circolazione.
Se utilizzi pneumatici invernali con un codice di velocità inferiore, il cambio è obbligatorio entro il 15 maggio. È consigliabile non attendere l’ultimo momento, soprattutto se prevedi viaggi o condizioni climatiche variabili. Il passaggio alle gomme estive è importante non solo per rispettare la normativa ma anche per garantire maggiore sicurezza, poiché le gomme estive offrono migliori prestazioni su asfalto caldo e riducono il consumo di carburante.
Per quanto riguarda il 2025, l’obbligo di montare pneumatici invernali o di avere a bordo catene da neve sarà presumibilmente in vigore dal 15 novembre 2025 al 15 aprile 2026, con la possibilità di montare le gomme invernali a partire dal 15 ottobre 2025 e smontarle entro il 15 maggio 2026.
Cosa succede se non si cambiano gli pneumatici invernali?
Non cambiare le gomme invernali entro i termini previsti dalla normativa può comportare conseguenze significative:
Sanzioni amministrative: se le gomme invernali non rispettano il codice di velocità indicato nel libretto di circolazione, puoi ricevere una multa da 422 a 1.695 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione.
Prestazioni ridotte: gli pneumatici invernali non sono progettati per affrontare alte temperature. Questo comporta:
- Maggiore usura del battistrada.
- Ridotta aderenza, specialmente in frenata.
- Aumento del consumo di carburante.
Problemi assicurativi: in caso di incidente, l’assicurazione potrebbe considerare il mancato cambio gomme una negligenza, riducendo o negando il risarcimento.
Cosa succede se mi fermano con le gomme invernali in estate?
Se circoli con gomme invernali in estate che non rispettano il codice di velocità del libretto, le forze dell’ordine possono comminarti una multa tra 422 e 1.695 euro. Inoltre, è previsto il ritiro della carta di circolazione, con l’obbligo di presentare il veicolo in regola per un nuovo collaudo.
Quando si fa l'equilibratura delle gomme?
L’equilibratura delle gomme è un intervento tecnico che deve essere effettuato in diverse situazioni per garantire comfort e sicurezza alla guida:
- Quando si montano pneumatici nuovi: l’equilibratura iniziale è essenziale per distribuire uniformemente il peso della ruota.
- In caso di vibrazioni al volante: queste sono spesso un segnale di squilibri nelle ruote.
- Durante il cambio stagionale: anche se non obbligatoria, è una buona pratica controllare l’equilibratura in questa occasione.
Un controllo regolare è raccomandato ogni 10.000-15.000 km o dopo urti violenti, come colpi contro marciapiedi o buche stradali.
Qual è la differenza tra equilibratura e convergenza?
Equilibratura: riguarda la distribuzione uniforme del peso della ruota e del pneumatico. Un peso non bilanciato può causare vibrazioni e usura irregolare. L’equilibratura si effettua aggiungendo piccoli pesi metallici al cerchio per correggere eventuali disallineamenti.
Convergenza: si riferisce all’angolazione delle ruote rispetto alla strada e tra loro. Una convergenza errata può provocare:
- Usura irregolare dei pneumatici.
- Problemi di stabilità e precisione nella guida.
- Aumento dei consumi di carburante.
Cosa succede se non si fa l'equilibratura?
Ignorare l’equilibratura può avere conseguenze serie:
- Vibrazioni al volante: percepibili soprattutto a velocità elevate.
- Usura irregolare delle gomme: riducendo la loro durata e richiedendo una sostituzione anticipata.
- Danni al veicolo: possono essere compromesse le sospensioni, la sterzata e altre componenti meccaniche.
- Minor comfort di guida: la mancanza di equilibrio rende il viaggio meno piacevole e più stancante.
Ogni quanti km o anni bisogna cambiare gli pneumatici?
Non esiste una regola fissa valida per tutti, ma il cambio dei pneumatici dipende da diversi fattori come l’usura, l’età e le condizioni di utilizzo. Ecco alcune indicazioni generali per sapere quando è il momento di sostituirli:
1. Controlla il battistrada:
- Per legge, per superare la revisione, il battistrada deve avere una profondità minima di 1,6 mm. Tuttavia, è consigliabile cambiare i pneumatici quando il battistrada scende sotto i 3 mm per le gomme estive e i 4 mm per quelle invernali, poiché la tenuta di strada si riduce significativamente.
2. Età dei pneumatici:
- Anche se non sembrano usurati, i pneumatici dovrebbero essere sostituiti dopo 4 anni dalla data di fabbricazione, indicata sul fianco del pneumatico (DOT). La gomma invecchia e perde elasticità, riducendo l’aderenza e aumentando il rischio di crepe.
3. Condizioni di utilizzo:
- Se percorri molti chilometri o guidi su terreni difficili, i pneumatici potrebbero usurarsi più rapidamente. In media, per un utilizzo normale, i pneumatici vanno sostituiti ogni 40.000-50.000 km.
- Pneumatici esposti costantemente a condizioni estreme (temperature elevate, strade danneggiate, usura irregolare) potrebbero richiedere una sostituzione anticipata.
Qual è la migliore marca di pneumatici?
La scelta del marchio dipende da esigenze specifiche come lo stile di guida, il tipo di veicolo e le condizioni climatiche. Ecco alcune delle marche più apprezzate:
- Michelin: leader per durata, prestazioni e sicurezza su bagnato.
- Continental: eccellente equilibrio tra comfort, aderenza e silenziosità.
- Bridgestone: noto per la resistenza e la qualità su strade difficili.
- Goodyear: ottimo rapporto qualità-prezzo con buone performance in ogni stagione.
- Pirelli: ideale per chi cerca pneumatici ad alte prestazioni, soprattutto su veicoli sportivi.
Qual è la classe migliore dei pneumatici?
La classe degli pneumatici è indicata nell’etichetta europea, che valuta tre aspetti principali: efficienza energetica, aderenza sul bagnato e rumorosità esterna. Queste classi sono rappresentate con una scala che va da A (la migliore) a E (la meno performante).
1. Efficienza energetica (consumo di carburante)
- Classe A: riduce al minimo la resistenza al rotolamento, migliorando l’efficienza del carburante. Ideale per chi percorre molti chilometri e cerca un risparmio economico.
- Classe B-D: offre una resistenza intermedia. Pneumatici adatti a chi cerca un buon equilibrio tra prezzo e prestazioni.
- Classe E: ha una resistenza al rotolamento elevata, aumentando il consumo di carburante. È meno comune tra i pneumatici moderni.
2. Aderenza sul bagnato (spazio di frenata)
- Classe A: garantisce il massimo livello di sicurezza con la frenata più corta su strade bagnate.
- Un’auto con pneumatici di classe A può fermarsi fino a 18 metri prima rispetto a una con pneumatici di classe E a 80 km/h.
- Classe B-E: rappresentano gradi progressivi di frenata meno efficace.
- Classe E: offre il minimo livello di sicurezza in condizioni di bagnato, non consigliata per situazioni climatiche critiche.
3. Rumorosità esterna (in decibel, dB)
- Le classi sono indicate con onde sonore (da 1 a 3 onde):
- 1 onda: pneumatico molto silenzioso, eccellente per il comfort acustico.
- 2 onde: livello intermedio, conforme alla maggior parte delle normative.
- 3 onde: pneumatico rumoroso, meno confortevole, spesso indicativo di pneumatici più vecchi o meno tecnologici.
Come funzionano i sensori pressione gomme TPMS?
I sensori di pressione delle gomme (TPMS) monitorano la pressione degli pneumatici e trasmettono i dati alla centralina del veicolo. Esistono due tipi principali:
- Diretti: misurano la pressione all’interno della ruota tramite sensori posizionati nella valvola o sul cerchio.
- Indiretti: rilevano variazioni di pressione analizzando la velocità di rotazione delle ruote tramite il sistema ABS.
Se la pressione non è corretta, una spia si accende sul cruscotto, avvisando il conducente.
Guidare con una pressione degli pneumatici inadeguata aumenta il rischio di incidenti, in particolare in caso di sgonfiamento improvviso o scoppio. Mantenere una pressione corretta contribuisce a migliorare il consumo di carburante e a ridurre l’usura degli pneumatici, garantendo una maggiore efficienza. Inoltre, dal 2014, l’utilizzo dei sensori di pressione (TPMS) è obbligatorio su tutte le auto nuove immatricolate nell’Unione Europea, assicurando la conformità alle normative vigenti.
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